Casa delle Autonomie -2014-
L’adolescenza rappresenta un momento della vita potenzialmente critico per l’individuo: viene messa in discussione ogni certezza acquisita in precedenza. É un periodo in cui le persone mettono in discussione i riferimenti ed i modelli comportamentali acquisiti durante l’esperienza infantile.
E’ un’età, per definizione, ambigua e mutevole e che presenta evidenti caratteri conflittuali che nascono essenzialmente dalla tendenziale rottura ideologica dall’immagine dei genitori, dalla consapevolezza di sé, dal bisogno di accettarsi e di essere accettati dagli altri. É l’età delle tempeste ormonali ed emozionali, degli innamoramenti irrazionali e degli odi ciechi, delle prese di posizione estremistiche.
La difficoltà maggiore per le persone con handicap è quella di raggiungere la massima indipendenza possibile nella vita ed è proprio durante l’adolescenza che bisogna mettere in campo tutte le risorse e il sostegno affinché questi ragazzi possano raggiungere un sufficiente grado di autonomia. Oggi è possibile incontrare persone disabili o borderline che escono da sole, che fanno la spesa, che lavorano o che sono in grado di occuparsi della propria persona o di aiutare in casa.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario insegnare loro che tutte queste attività possono essere imparate e/o migliorate.
A tal fine è importante dar loro fiducia ed autostima; bisogna credere in loro andando a rinforzare tutti quegli aspetti e quei comportamenti che maggiormente favoriscono lo sviluppo dell’autonomia. Per far ciò, però, è necessario cercare di creare un clima che non sia solo di tipo assistenziale ed iperprotettivo (che ne limita l’indipendenza), ma basato sulla fiducia, sulle loro potenzialità e competenze. Bisogna, quindi, far capire ai ragazzi, che saranno loro i “veri protagonisti” di tali attività.
Purtroppo, troppo spesso,gran parte degli adolescenti con difficoltà, una volta concluso l’anno scolastico o l’intero percorso formativo, riduce e/o perde ogni forma di contatto con i propri amici/coetanei diminuendo fortemente la propria vita sociale e rinchiudendosi all’interno delle mura domestiche. Il deficit specifico della disabilità e gli atteggiamenti di paura nell’affrontare la realtà da una parte, le ambivalenza di un ambiente sempre più insensibile (se non ostile) e impreparato ad “includere” dall’altra portano inesorabilmente alla perdita delle competenze e delle capacità faticosamente acquisite nel percorso formativo del periodo dell’adolescenza.
L’intervento socio-educativo vuole essere finalizzato all’acquisizione degli strumenti necessari che permettono ai ragazzi di entrare a pieno titolo nella vita adulta, di acquisire maggiore autonomia sia sul piano personale che sociale, cercando di stimolare e rinforzare le loro abilità esistenti, nonchè acquisirne delle nuove.
Gli incontri si rivolgono a ragazzi/e di età compresa tra i 15-20 anni ( e anche più, se si dovesse ritenerlo utile nello specifico caso) che presentano difficoltà nella socializzazione, nell’orientamento visuo-spaziale, nonché nelle diverse autonomie. Tale progetto vuole essere un modo per offrire loro la possibilità di acquisire nuove competenze per l’inserimento sociale nella vita di tutti i giorni, fuori dalle mura domestiche (l’orientamento, l’uso dei mezzi di trasporto, gli acquisti, l’orologio, la comunicazione tra i membri del gruppo, ecc.) attraverso un itinerario di apprendimento teorico-pratico.
L’obiettivo primario è “divertirsi insieme”, saperlo fare in modo sano e costruttivo, e gradualmente e naturalmente “diventare adulti”.
Per avere informazioni più precise per partecipare e per prendere visione del progetto completo CONTATTACI QUI o visita la nostra pagina fb
Per vedere tutte le foto dell'esperienza del 2014 segui il link
Pagina fb della Coop. Otto Passi
E’ un’età, per definizione, ambigua e mutevole e che presenta evidenti caratteri conflittuali che nascono essenzialmente dalla tendenziale rottura ideologica dall’immagine dei genitori, dalla consapevolezza di sé, dal bisogno di accettarsi e di essere accettati dagli altri. É l’età delle tempeste ormonali ed emozionali, degli innamoramenti irrazionali e degli odi ciechi, delle prese di posizione estremistiche.
La difficoltà maggiore per le persone con handicap è quella di raggiungere la massima indipendenza possibile nella vita ed è proprio durante l’adolescenza che bisogna mettere in campo tutte le risorse e il sostegno affinché questi ragazzi possano raggiungere un sufficiente grado di autonomia. Oggi è possibile incontrare persone disabili o borderline che escono da sole, che fanno la spesa, che lavorano o che sono in grado di occuparsi della propria persona o di aiutare in casa.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario insegnare loro che tutte queste attività possono essere imparate e/o migliorate.
A tal fine è importante dar loro fiducia ed autostima; bisogna credere in loro andando a rinforzare tutti quegli aspetti e quei comportamenti che maggiormente favoriscono lo sviluppo dell’autonomia. Per far ciò, però, è necessario cercare di creare un clima che non sia solo di tipo assistenziale ed iperprotettivo (che ne limita l’indipendenza), ma basato sulla fiducia, sulle loro potenzialità e competenze. Bisogna, quindi, far capire ai ragazzi, che saranno loro i “veri protagonisti” di tali attività.
Purtroppo, troppo spesso,gran parte degli adolescenti con difficoltà, una volta concluso l’anno scolastico o l’intero percorso formativo, riduce e/o perde ogni forma di contatto con i propri amici/coetanei diminuendo fortemente la propria vita sociale e rinchiudendosi all’interno delle mura domestiche. Il deficit specifico della disabilità e gli atteggiamenti di paura nell’affrontare la realtà da una parte, le ambivalenza di un ambiente sempre più insensibile (se non ostile) e impreparato ad “includere” dall’altra portano inesorabilmente alla perdita delle competenze e delle capacità faticosamente acquisite nel percorso formativo del periodo dell’adolescenza.
L’intervento socio-educativo vuole essere finalizzato all’acquisizione degli strumenti necessari che permettono ai ragazzi di entrare a pieno titolo nella vita adulta, di acquisire maggiore autonomia sia sul piano personale che sociale, cercando di stimolare e rinforzare le loro abilità esistenti, nonchè acquisirne delle nuove.
Gli incontri si rivolgono a ragazzi/e di età compresa tra i 15-20 anni ( e anche più, se si dovesse ritenerlo utile nello specifico caso) che presentano difficoltà nella socializzazione, nell’orientamento visuo-spaziale, nonché nelle diverse autonomie. Tale progetto vuole essere un modo per offrire loro la possibilità di acquisire nuove competenze per l’inserimento sociale nella vita di tutti i giorni, fuori dalle mura domestiche (l’orientamento, l’uso dei mezzi di trasporto, gli acquisti, l’orologio, la comunicazione tra i membri del gruppo, ecc.) attraverso un itinerario di apprendimento teorico-pratico.
L’obiettivo primario è “divertirsi insieme”, saperlo fare in modo sano e costruttivo, e gradualmente e naturalmente “diventare adulti”.
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